Quando devono essere sostituiti i filtri?
Come posso smaltire i filtri esausti?
Per lo smaltimento dei filtri esausti bisogna rivolgersi ad aziende autorizzate a tale scopo, che dopo aver svolto le dovute analisi, ne decidono il grado di pericolosità e conseguentemente la procedura da seguire.
In un filtro è possibile sostituire solo alcuni degli elementi filtranti esausti con altri nuovi?
Certamente, ma noi lo sconsigliamo perché si rischia di squilibrare l'intero sistema creando passaggi d'aria preferenziali sovraccaricando i filtri nuovi e abbassando drasticamente le performance di tutto il filtro.
Le U.T.A. (o gruppi tecnici) delle cabine di verniciatura necessitano di particolari controlli?
Come si presenta una Unità Trattamento Aria (U.T.A)? Quali sono i filtri più utilizzati?
I depuratori dell’aria in espulsione necessitano di particolari controlli?
Quanto detto per le U.T.A. vale anche per i depuratori dell’aria in espulsione quando non sono previsti carboni attivi.
Se il depuratore ha i carboni attivi come si capisce quando è il momento di sostituirli?
Da test effettuati sui filtri a carbone attivo, è emerso che esiste un legame tra la quantità di solventi ed il rendimento del carbone attivo stesso. Quando il peso del solvente adsorbito è la metà del peso che può essere adsorbito dal carbone stesso, il filtro a carbone perde rapidamente il suo potere adsorbente, quindi è conveniente sostituire il carbone.
Quando il carbone attivo è esausto cosa si deve fare?
Le Normative di Legge parlano chiaro: deve essere conferito con le modalità previste, esclusivamente alle Aziende in possesso delle autorizzazioni Regionali. Nel caso di quantità ingenti e fatte le necessarie considerazioni economiche, i carboni potrebbero essere rigenerati e non smaltiti. Anche in questo caso, comunque, ci si deve rivolgere esclusivamente alle sole Aziende che hanno le autorizzazioni Regionali.
Ci sono particolari avvertenze da seguire per lo stoccaggio dei carboni attivi esausti?
Al di là delle normative di legge che chi stocca questo tipo di prodotto deve seguire per non incorrere in gravi sanzioni, una accortezza è quella di non esporli ai raggi solari o a fonti di calore specialmente se imballati in sacchi di colore scuro. Ciò per evitare pericolosi fenomeni di autocombustione.
È vero che anche i filtri trattati con prodotti fiamma ritardanti, possono dare luogo a fenomeni di autocombustione o comunque incendiarsi anche se sono soltanto parzialmente carichi di prodotto verniciante?
Sì, anche una parziale presenza di vernici e un non corretto stoccaggio di filtro esausto possono causare i fenomeni sopra descritti.
Ho notato che alcuni filtri in carta multistrato per l'abbattimento dell'overspray, tipo le vostre Serie GC e AE, non hanno la certificazione fiamma ritardante. Perchè?
La norma nr.33 della NFPA (National Fire Protection Association - Associazione nazionale per la protezione dal fuoco) non prevede più che i filtri per la raccolta dell'overspray di vernici siano testati in base alle norme U.L. (ovvero le norme che indicano che il prodotto è stato testato a test e a valutazioni secondo norme di statunitensi). Il comitato tecnico del NFPA, il consiglio normativo e l'insieme dei membri ritengono che non abbia senso usare proprietà ritardanti del fuoco nei filtri di overspray quando la mano di vernice raccolta è altamente infiammante e distruggerebbe il filtro se sottoposto all'azione del fuoco. Per questo motivo e per nostra scelta i filtri multistrato non sono autoestinguenti, ciò in quanto anche se parzialmente saturi di vernice divengono altamente infiammabili. Questo concetto è valido per qualsiasi altra marca di filtro in carta o cartone.
È vero che un filtro intasato provoca elevati consumi energetici?
Sì, è vero in quanto la progressiva riduzione di portata dell’aria deve essere compensata da un maggiore sforzo della ventilazione. Da prove effettuate presso nostri Clienti abbiamo potuto calcolare che la regolare manutenzione, oltre a garantire un ambiente igienicamente sicuro per gli operatori, è economicamente molto vantaggiosa.
La durata o vita operativa di un filtro, è proporzionale alla sua superficie?
Perché alcuni filtri sono colorati?
Solitamente i filtri sono colorati per distinguere le diverse efficienze all’interno della categoria di prodotto a cui appartengono. Nel caso delle medie filtranti vi invitiamo a leggere la domanda sottostante.
Alcune medie filtranti hanno un solo lato colorato, perché? Cosa indica il lato colorato? Perché i filtri hanno due colori?
Una media sintetica di tipo progressivo può essere montata in modo casuale o deve avere un preciso orientamento?
Le medie sintetiche di tipo progressivo, come lo sono le nostre, devono essere montate in modo che il flusso dell’aria da trattare, entri dalla parte con struttura più aperta. L’errata installazione compromette sensibilmente la durata del filtro.
Come faccio a sapere qual è il lato corretto di uscita dell’aria?
Alcuni filtri cielo cabina hanno sul lato uscita aria una maglina sottile e altri una specie di rete. Qual è la differenza?
A parità di prestazioni in termini di efficienza, la differenza sta nel fatto che quelli con la rete offrono una maggior resistenza meccanica e sono pertanto consigliati quando la velocità di entrata dell’aria nel plenum è elevata e di conseguenza può provocare fenomeni di turbolenza.
I filtri cielo cabina possono trattenere particelle con diametro superiore a 10 micron?
Si. L’occhio umano non riconosce particelle inferiori a 13 micron. Sì, queste particolari medie filtranti sintetiche sono state pensate appositamente per questo tipo di risultato.
Ho sentito parlare di un Migration Test per i filtri cielo. Viene considerato un test valido?
Il Migration Test è un test effettuato da un noto produttore di filtri per motivi puramente commerciali. Non è riconosciuto da alcun Ente. Con questo test si intende dimostrare che il filtro cielo cabina ha la capacità di arrestare la polvere di ossido di alluminio. Questo è possibile solo quando il media del filtro cielo viene eccessivamente impregnato di sostanze adesive, rendendo la parte finale del filtro (il lato di uscita aria) molto chiusa e non permettendo alla polvere di ossido di alluminio di uscire. La polvere di ossido di alluminio usata per questo test è molto più pesante delle polveri standard e non è presente nell'aria atmosferica. La vibrazione a cui viene sottoposto il filtro durante questo test non esiste nella realtà poiché gli impianti di verniciatura non sono sottoposti a simili vibrazioni. Nell'uso reale invece, filtri di questo tipo (con una maggior chiusura sul lato uscita aria ed eccessiva umettatura) possono presentare quattro grossi svantaggi: 1) hanno minor durata in quanto si intasano molto prima del tempo 2) hanno una perdita di carico più elevata 3) presentano punti di discontinuità sul collante del media che, non essendo uniforme, non si comporta bene con le polveri tipiche (e più leggere) degli impianti di verniciatura 4) l'impianto ha bisogno di maggiore spinta e quindi vi sarà un maggior costo imputabile all'energia utilizzata per far funzionare l'impianto
Alcuni modelli di filtri cielo al tatto risultano appiccicosi. È un difetto o un pregio?
Sicuramente un pregio in quanto questo particolare trattamento definito impregnazione (umettatura), assicura una elevata capacità di ritenzione delle polveri.
Ho notato che i filtri cielo, pur avendo medesima Classe di efficienza possono avere grammature per metro quadro che vanno normalmente dai 400 g/m² ai 600 g/m². Esiste un criterio di scelta?
Ci sarebbero diverse considerazioni tecniche da fare, ma sulla base della nostra esperienza possiamo dire che, per esempio, un filtro cielo da 400 g/m² è particolarmente indicato negli impianti vecchi con scarsa portata d’aria.
Ho notato presenza di particelle di sporco o di polvere sui pezzi verniciati. Cosa devo fare?
Cosa significa "precoating" (o pretrattamento) quando si parla di Cartucce Filtranti?
Le Cartucce Filtranti possono essere lavate?
Quanti tipi di cabine di verniciatura esistono?
Come si presenta una cabina di verniciatura pressurizzata? Quali sono i filtri più utilizzati?
Avete dei consigli per la corretta sostituzione dei nuovi filtri in una cabina di verniciatura pressurizzata?
Un mio Collega Responsabile della manutenzione di una grande Azienda mi ha parlato di Mappatura dei filtri. Potete dirmi di che cosa si tratta?
cosa si intende per questa dicitura sulla scheda tecnica: ADSORBIMENTO CCL4 TETRACLORURO DI CARBONIO (ASTM 3467)?
E' un metodo di prova (standard) per determinare il grado di completamento del processo di attivazione, quindi, un mezzo utile per il controllo di qualità per i carboni attivati in fase gassosa. Consiste nella misurazione del volume dei pori del campione di carbone attivo.
Che codice identificativo di smaltimento (CER) ha il mio filtro?
In materia di filtri esausti e per la corretta assegnazione del codice identificativo dello smaltimento (detto CER) per la compilazione del Sistri, Vefim invita i propri clienti a rivolgersi all'azienda che effettua il servizio di smaltimento, poichè il contaminante a determinarne la pericolosità o meno del filtro quando esso è esausto, non il filtro in sè.
come mi comporto in presenza di chetoni?
prestare attenzione in presenza di chetoni da adsorbire , il luogo dev’essere sempre umido e bisogna tenere sotto controllo le reazioni esotermiche
che grado di protezione IP hanno i filtri?
i filtri non rientrano nella classificazione IP.
Il Codice IP, Marchio Internazionale Protezione, IEC standard 60529, classifica e valuta il grado di protezione fornito da involucri meccanici e quadri elettrici contro l'intrusione di particelle solide (quali parti del corpo e polvere) e l'accesso di liquidi.
siamo alla ricerca di un filtro bianco che abbia una certificazione per quanto riguarda la reazione al fuoco in Euroclassi secondo EN 13501-1
è una norma utilizzata nell'edilizia, utilizzata per i prodotti da costruzione.
I nostri filtri non vengono certificati in questo modo, abbiamo altri articoli che lo sono, ma non i media filtranti